Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

domenica 20 maggio 2018

Benincasa Nicolò - Montaldo Laura


Due racconti dalla scuola d'Azeglio

Benincasa Nicolò


Il primo giorno ad Armonia era passato, mi vedevo alle ore otto e mezza giù in mensa per fare colazione con i miei amici Luca e Federica. Dopo aver fatto colazione dovevamo andare alla lezione di musica dove ci avrebbero insegnato come nutrire i nostri piccoli animusi con la musica. Dopo la lezione avevo imparato che alcuni animusi, le femmine andavano nutrite con note acute, con note gravi i maschi.
Mentre eravamo in giardino, nell'ora di pausa, ci stavamo rilassando quando all’improvviso il mio uovo iniziò a scricchiolare così chiesi aiuto al mio amico Luca che era lì con me che si ricordava le parole del professore Giuseppe Cantodoro che aveva detto: "appena il vostro uovo inizia a scricchiolare venite da me e vi dirò cosa dovete fare".
Allora a gambe levate andammo da lui eccitati dalla schiusa dell'uovo. Il professore Cantodoro mi consigliò di suonare qualche nota grave perché il mio uovo era un maschio, così avrei facilitato l'uscita dell'animusi dall'uovo. Infatti, appena iniziai a suonare, l'uovo si aprì in due parti e uscì la piccola testolina del mio animusi. Il professore Cantodoro mi disse che il mio animusi era un caniglio: un misto tra un cane e un coniglio. Io ringraziai il professore per l'aiuto che mi aveva dato. Incominciai a pensare il nome che potevo dargli, dopo un po' decisi di chiamarlo Dark, e lo feci vedere a tutti i miei amici. Ero così emozionato dalla schiusa dell'uovo che non andai neppure a cenare in mensa, ma decisi di starmene in camera per godermi il mio piccolo Dark.
Quando Luca, il mio amico e compagno di stanza, arrivò, mi misi a letto con il mio animusi che si era addormentato in mezzo alle mie braccia.



Montaldo Laura

La finale di Tornado

Quella sera tutti erano in ansia, anche Giulia, Pietro e Camilla lo erano, tutti parlavano della finale di Tornado. Durante la cena, era Pietro, con la sua voce calma, a dare conforto e sicurezza alle sue due amiche. La notte in quella scuola vi era un silenzio quasi inquietante, solo Giulia e Ciccio erano rimasti svegli.
La ragazza si stava confidando con il suo animusi: “Ciccio, sono spaventata, domani tocca a noi e per me è la prima volta che gareggio in uno sport così… così strano”. La ragazza concluse con: “Ora è tardi, dormiamo”.
Per Giulia e i suoi compagni arrivò finalmente il giorno della finale. Il più emozionato, ma che manteneva la calma, era Pietro. Aveva “sudato” davvero molto per imparare a pattinare, era molto soddisfatto di se stesso perché il suo impegno non si era dimostrato vano ed ora voleva far vedere a tutti i suoi compagni cosa sapeva fare.
Giulia, Pietro, Camilla e gli altri erano molto agitati perché proprio la sera precedente avevano scoperto che la squadra avversaria era la vincitrice indiscussa da oltre quattro anni… impossibile da battere!
Giulia era nello spogliatoio insieme a Camilla; le ragazze si cambiavano e si facevano coraggio a vicenda: “Giulia sei bravissima, le batteremo sicuramente, non ti preoccupare”. La incoraggiò Camilla. Nonostante gli incitamenti, Giulia non riusciva a smettere di tremare.
Nel mentre entrò il capitano della temutissima squadra avversaria, era una ragazza, che le penetrò con quegli occhi castani con sguardo deciso e cattivo e sogghignò a voler far capire che sapeva già di vincere.
Tirò fuori dalla borsa i suoi pattini che velocemente appoggiò sulla panca e li nascose con la felpa. Giulia e Camilla non riuscivano a toglierle gli occhi di dosso! Ad un certo punto si mise a suonare il suo flauto che riportava gli stessi colori della divisa: giallo e blu cobalto. Giulia attenta ad ascoltare la melodia che suonava, pensò che fosse per il suo animusi, finché non si accorse che da sotto la felpa traspariva uno strano bagliore, mai visto, ma sicuramente magico.
Giulia disse a Camilla: “Guarda sotto la felpa” indicando l’avversaria “Si vede un bagliore!”.
Capirono subito che quella ragazzina tanto decisa stava modificando i propri pattini. In un lampo raccolse le proprie cose, uscì e chiuse le ragazze dentro suonando una melodia in “mi acuto”.
Giulia e Camilla non si persero d’animo, provarono ad uscire dalle finestrelle sopra le panche ma per loro erano troppo piccole. Allora pensarono ai loro piccoli grandi amici: gli animusi. Giulia fece passare da una finestrella Ciccio e lo guidò fin da Filippo grazie ad una melodia.
Il Professore capì subito la situazione e corse a salvare le sue due allieve che lo misero al corrente di ciò che avevano scoperto.
Di comune accordo decisero di non dire nulla perché erano intenzionate a vincere lealmente e non “a tavolino”; Filippo, però, non fece finta di niente, prima dell’inizio della partita fece sostituire a tutti i pattini così da non far gareggiare gli avversari con i pattini truccati.
Dopo una lunga e faticosa partita, la scuola di Armonia vinse e alla premiazione Giulia e Camilla spiegarono ciò che avevano visto affinché non ricapitasse questo spiacevole fatto nei successivi anni.
Vennero annullate le vittorie precedenti e date alle squadre avversarie.

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